Cos’è la pet therapy? E per quale motivo funziona?

Il termine “pet therapy” indica un trattamento terapeutico fondato sull’interazione tra uomo e animale.
Si è dimostrato che, in molti casi, la vicinanza di un animale ad una persona malata, stimoli ed incrementi l’effetto positivo delle terapie convenzionalmente utilizzate, apportando effetti benefici.
La per therapy è inoltre molto utile allo sviluppo e al potenziamento dell’autostima, della socializzazione, della comunicazione e della responsabilità.
Oggi, la pet therapy viene praticata con diverse specie animali, soprattutto cani, gatti, cavalli, e delfini.
Tra i benefici della pet therapy vi è anche la diminuzione dello stato di stress, l’effetto positivo sugli stati di ansia, la migliore circolazione sanguigna e l’abbassamento del livello di colesterolo.

Il successo della pet therapy risiede nel “punto di vista” dei due soggetti coinvolti. Infatti quando l’uomo si relaziona con un altro soggetto della sua specie inevitabilmente inquadra l’interlocutore e lo giudica. Ciò è distruttivo quando la relazione coinvolge persone affette da disabilità, con le quali spesso ci si comporta in maniera compassionevole o, al contrario, fredda e distaccata.
La differenza tra l’uomo e l’animale sta nel pregiudizio. L’animale si relaziona con un essere umano in maniera semplice. Questo viene percepito dal paziente, che lo considera uguale a sé e gli permette di interagire in modo sano.

Per chi è utile la pet therapy?

La pet therapy come trattamento terapeutico produce ottimi risultati con le persone anziane, i malati cronici e i disabili. Alcuni studi hanno dimostrato risultati soddisfacenti anche nel trattamento della schizofrenia.
Come terapia da affiancare alle terapie tradizionali, la pet therapy è utile anche nei pazienti colpiti da disturbo dell’apprendimento, dell’attenzione, disturbi psicomotori, nevrosi ansiose e depressive, sindrome di Down, autismo, demenze senili, patologie psicotiche e sclerosi multipla.
Aiuta a combattere depressione, ansia e insonnia

Cenni storici e curiosità

Già le antiche civiltà avevano notato e sfruttato i benefici della pet therapy. Gli egizi ad esempio, credevano fermamente nel potere benefico dell’animale sull’uomo.
Alla fine del 1700, in Inghilterra, vediamo un primo utilizzo terapeutico degli animali.
A coniare il termine pet therapy fu lo psichiatra Boris Levinson che, nel 1953, durante una seduta con un bambino autistico, notò che la presenza del suo cane migliorava nel paziente la capacità di interagire con il terapeuta.

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